Chiedere al marito di accompagnarti a fare shopping a volte equivale a offendergli la madre, per cui di solito ci vado da sola. Quel pomeriggio fu stranamente lui a chiedermi se volessi andare in centro a vedere di trovare un paio di stivali nuovi. <Ti lascio li e vado a far la revisione all auto>.mi disse. Nel centro commerciale c'era poca gente essendo un giorno feriale e io mi dilettai a provare almeno dieci paia , tutti col tacco alto e sottile alcuni alti sopra il ginocchio altri poco sotto, alcuni in pelle altri in tessuto scamosciato, mentre cerco di infilarne uno un po ostico mi accorgo dallo specchio di fronte a me che si vede palesemente la balza delle mie calze autoreggenti. La cosa mi eccita terribilmente e continuo a scoprire unpo le cosce per guardarmi meglio. quando mi accorgo che non sono la sola a farlo l eccitazione sale moltissimo. Un uomo con gli occhiali mi scruta fermo in un angolo mentre presumo la moglie si prova delle ballerine. i suoi occhi sono fissi su di me e io istintivamente troia lo provoco. tolgo lo stivale rimanendo col piede nudo poggiato a terra e ruoto il busto per cercare il cellulare nella borsa. questo gesto mi scopre ancor di più le cosce. posando il telefono me lo trovo davanti e mi sorride dicendo, <complimenti per le calze che indossa sono davvero bellissime sulle sue cosce.> Il mio solito fare da troia non mi impedisce di arrossire a quel complimento ma mi accaloro tutta e riesco solo a rispondere con un flebile <grazie> e continua con <le stanno bene tutti i modelli che ha provato ma quello alto in pelle con i tacchi sottili lucidi lo preferisco.> <Seguirò il suo suggerimento> rispondo e mi dirio alla cassa. Ancora eccitata e bagnata giro per negozi ed entro in uno store con capi di pelle. Cerco qualche gonna e mentre giro sognante e assorta tra gli scaffali rivedo quell uomo. Mi si blocca un po il respiro e cerco in modo disinvolto di trovare qualcosa da provare nei camerini. Entro nell ultimo camerino della fila, è con la tenda e nonostante cerchi di chiuderli al massimo rimane sempre uno spiraglio maledettamente strategico. mi provo una longuette di pelle con spacco vertiginoso sul davanti ma non la indosso ancora e sento una presenza dietro la tenda. mi giro e vedo un occhio che spia, apro di colpo <che ci fa le qui!> <La prego indossi questa> mi dice con voce calda e rassicurante porgendomi una gonna a portafoglio color testa di moro. mi sento troppo eccitata per rifiutare e mi abbbasso la mia lasciandomi guardare. mentre la gonna sale sento dire <lo sente il rumore meraviglioso della pelle sulle calze? non è fantastico?>< si, lo è> rispondo io.
continua